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sabato 16 aprile 2011

Grafica pubblicitaria: Joe Velluto funcool...

Il design può essere "fun", divertente, e "cool", alla moda; oppure "funcool", pungente, che anima la discussione. Andrea Maragno (in arteJoe Velluto) la pensa così. Così, quando è stato invitato da Silvana Annicchiarico, direttore del Design Museum a esporre il proprio lavoro alla Triennale, ha colto l'occasione per scardinare lo schema classico della mostra-rassegna, antologica o retrospettiva, che si limita a mettere in fila una serie di oggetti e prototipi. Ha scelto invece un curatore-agent provocateur come Oliviero Toscani e ha provato a esasperare quello che succede nel mondo troppo spesso troppo "edonista ed autoreferenziale" – sono parole sue – del design. I due hanno creato un brand (FunCoolDesign™) e studiato una provocatoria campagna di comunicazione per cinque oggetti iperdisegnati, progettati ad hoc per la mostra. "Sono cinque citazioni di funzioni e formalismi, il cui uso non dichiarato è lasciato alla libera interpretazione del pubblico", mi spiega Andrea. Il loro obiettivo – dichiarano – è fare riflettere sul senso del design, che dovrebbe essere frutto di innovazione e, come diceva Bruno Munari, di un lavoro di gruppo.