10 cose che non dovrebbero mancare in un fumetto pt.3:
Consapevolezza del linguaggio.
Parlo di linguaggio riferendomi, ovviamente, non alla parola.
Il fumetto come linguaggio, medium se vogliamo.
Perché se negli anni d’oro il fumetto ci mise un attimo a dimenticarsi della realtà per abbracciare il linguaggio dell’arte, del cinema, del sogno, una volta trovata una propria dimensione per molti è stato considerato come qualcosa da esplorare solo ed esclusivamente a livello di contenuti.
Bisogna tenere sempre a mente che le sue potenzialità sono infinite, e che il suo unico limite è nella mente di chi lo crea… ed è anche facile infrangerlo, volendo, perché risiedendo nella mente basta applicare quella pressione in più da far saltare il blocco.
Richard McGuire. Richard McGuire è uno che ha ben capito questo concetto.
Come lui molti altri, ma hanno dovuto spendere molte pagine per dimostrarlo, mentre a McGuire sono bastate le sei pagine di Here (pubblicato nel 1989 sul primo numero di “Raw” vol.2).
Di cui non parlerò, perché le potete trovare a questa pagina di The Comics Bureau, assieme al cortometraggio tratto da Here, e preferisco lasciare che parlino da sé.