La sua produzione fu vastissima e lo stile, all'inizio liberty e floreale sulla scia dell'Art Nouveau, divenne con gli anni '20 più geometrico e dinamico. Di preferenza ritrasse l'ambiente che ben conosceva: raffinato, mondano, frequentato da donne eleganti e sempre vestite all'ultima moda. Negli anni '20, dopo aver lavorato per l’industria cinematografica, Dudovich fondò la società editrice STAR che si legò all’IGAP (Industria generale affissioni pubblicitarie) e realizzò, dal 1921 al 1956, numerosi manifesti per l’industria automobilistica e i grandi magazzini La Rinascente. Tra i titoli delle sue “réclame”, come venivano chiamati allora i cartelloni pubblicitari, si ricordano, Pirelli (1922), C'è una Bugatti non si passa! (1922 ca.), La nuova Balilla per tutti (1934). Come pittore, apprezzato autore di bozzetti, ritratti e pannelli decorativi, Dudovich partecipò a diverse edizioni della Biennale di Venezia.