"Un giallo che ci presenta l'assassino prima del delitto, questa più o meno la dinamica a cui ci hanno abituato gli episodi del Tenente Colombo. Non possiamo sapere se in Delitto e castigo di F. Dostoevskij sia contenuta la scintilla che ha dato vita all'idea della famosa serie americana, di sicuro, personaggi, ambientazioni e trame non hanno nulla in comune ed entrambi sanno catturare l'attenzione giocando a carte scoperte e rinunciando alla suspence dell'incognita.
Ci piace però credere che un classico possa ispirare un'idea che può essere sviluppata con altrettanta fortuna, e rileggiamo così le pagine in cui Porfirij con assoluta fermezza riconosce un assassino, il protagonista, nonostante la mancanza di prove e le false testimonianze. Ritroviamo l'archetipo di tante indagini, guidate dalla sola intuizione, dal riconoscimento "a prima vista" dell'omicida, le incursioni ripetute, per distrarre, pressare, sfinire e soprattutto il colpevole, al di sopra della propria colpa, che rimasto solo con il proprio gesto, tanto tenacemente persegue la propria autoconservazione quanto pericolosamente corre incontro al proprio nemico."
Non si può certo dire che ogni edizione di questo capolavoro o ogni traduzione valga l'altra, ma questa copertina si pregia di un Egon Schiele d' annata e per questo l'abbiamo pubblicata...