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lunedì 4 luglio 2011

Grafica pubblicitaria: Marco Carretta


Analizzare, semplificare, progettare, produrre di Marco Carretta

Il pensiero laterale è una risorsa inestimabile. Senza scendere nei dettagli della filosofia di Edward De Bono si puó dire che consiste nel pensare soluzioni uscendo dal comune modo di vedere ed approcciare le cose, ovvero quello logico e sequenziale. Significa anche darsi la possibilità di spaziare, inventare e proporre cose assurde, collegarle ad altre piú concrete e osservarle per far saltar fuori qualcosa di funzionante.

Quando ad un cliente propongo di approcciare la realizzazione grafica da un punto di vista diverso, il motore è il pensiero laterale, allo scopo di ottimizzare risultati, tempi e costi.
Soluzioni originali si, ma contestualizzate.
Il reparto grafico ad esempio è uno degli ambiti aziendali con i maggiori margini di miglioramento. Un passo in avanti è concepire che impaginare in InDesign è un processo produttivo, e come tale puó essere considerato per aumentare i risultati.
Nei corsi che tengo su InDesign propongo di approcciare l’impaginazione come un progetto diviso in milestone: Analizzare, Semplificare, Progettare, Produrre.
L’analisi permette di capire quali informazioni devono essere pubblicate e quali forme grafiche devono avere; da questa fase devono emergere considerazioni e appunti sulle varianti presenti nell’impaginato, che in realtà possono essere gestite in maniera univoca.
Semplificare, ovvero togliere con coscienza, permette di trovare soluzioni univoche e modulari per la gestione di soluzioni grafiche che sarebbero difficili da gestire e modificare successivamente. Gli stili di paragrafo e gli stili di tabella di InDesign ne sono un esempio concreto.
La fase di progettazione serve a creare un layout funzionante dal punto di vista tecnico: creare un template iniziale ben definito negli stili e strutturato, assicura di poter partire sempre da un documento sano che ha tutto quello che serve per produrre effettivamente un impaginato. Quindi non partire da zero ad ogni catalogo prodotti, ma crearsi una base ricca per produrre e modificare l’impaginato con agilità. Librerie, snippet e file indt sono l’esempio concreto.
L’ultima fase, che puó iniziare solo dopo aver terminato le altre, è la produzione, ovvero l’impaginazione effettiva, la realizzazione del documento di InDesign.
Come ripeto spesso nei corsi di formazione aziendale, per gestire in maniera efficace il publishing con InDesign, servono competenze di livello alto ma soprattutto serve piena coscienza del flusso di lavoro.
Ottimizzare il flusso di lavoro, non impaginare. Se il flusso di lavoro è ben impostato l’impaginazione è un fatto controllabile, quindi prevedibile e quantificabile.
Se analizzando riesco a semplificare, posso progettare per produrre.