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giovedì 6 ottobre 2011

Scrittura creativa: Matteo Righetto




Si può leggere “Bacchiglione Blues” di Matteo Righetto, ultima uscita per la collana “I corsari” di Perdisa Pop, come un omaggio al movimento da lui creato, perché ne propone tutti gli ingredienti e lo fa in tono ironico-grottesco – ma senza tralasciare importanti spunti di riflessione anche in chiave sociologica–, da vero precursore di un rinnovato sabroso genere di polenta-western: siamo in quella Bassa provincia patavina che tanto assomiglia alla Louisiana occidentale, non ci sono mandrie né sceriffi ma barbabietole a gogo e tre delinquenti scalcagnati, Tito, Ivo e Toni, magistralmente rappresentati nei loro difetti e nelle loro miserie. 
Organizzano alla meno peggio il sequestro della moglie di un grande industriale dello zucchero: la rapiscono, chiedono il riscatto e, in attesa di riscuoterlo, la tengono rinchiusa nel loro rifugio cadente, specchio disadorno della loro pochezza umana.
Questo romanzo è una pastiche di piombo e nebbie, vino rosso e devianze, momenti spassosi ed epica dissacratoria alla Pulp Fiction nostrana: l’imprevedibile s’intrufola dall’inizio alla fine, perché ce n’è per tutti. 
Crimine, territorio, stranieri, vecchiette, e tante, tantissime barbabietole da zucchero, mentre il Bacchiglione sbircia dalle sue acque e, ci scommetto, strizza pure l’occhiolino.