Nel 1985, a seguito della denuncia di un lettore, il personale della Biblioteca Comunale di Nijmegen decise di rimuovere il libro di
Charles Bukowski “Storie di ordinaria follia” dai loro scaffali perché considerato “sadico, a volte fascista e discriminatorio nei confronti di alcuni gruppi” (tra cui gli omosessuali). Nelle settimane seguenti, un giornalista locale, Hans van den Broek, scrisse a Bukowski chiedendogli la sua opinione. La risposta di Bukowski non tardò ad arrivare. Satisfiction pubblica questo incredibile documento per la prima volta in Italia, nella traduzione di Nicola Manuppelli.
Gian Paolo Serino