Scrittura creativa: Fabio Geda "Nel mare ci sono i coccodrilli"

Fabio Geda – Nel mare ci sono i coccodrilli

Un articolo di Lorenzo Mazzoni, del 4 luglio 2012 

Insegna tante cose il terzo libro di Fabio Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari (Dalai Editore), l’incredibile odissea di un ragazzino afgano di dieci anni, orfano di padre, accompagnato dalla madre in Pakistan dove viene lasciato solo per intraprendere il lungo viaggio che lo porterà in Italia passando per l’Iran, la Turchia e la Grecia.

Insegna come può essere scritta con estrema dolcezza una storia apparentemente durissima: Enaiat si trova costretto a fare lavori clandestini, affidarsi a trafficanti di uomini, marciare per chilometri e chilometri sulle montagne iraniane (dove i più deboli vengono lasciati morire), imbarcarsi su un gommone impreparato ad affrontare un diabolico mare in tempesta. Ma tutto questo viene narrato con tenerezza e semplicità, con un amore e una speranza che trasudano dall’inizio alla fine del libro.

Innanzitutto insegna, attraverso l’ironia del protagonista davanti alle difficoltà che incontra sul cammino, come cercare una propria identità. Spostandosi da un luogo all’altro per assecondare un indomabile spirito di sopravvivenza, Enaiat impara a scoprire se stesso, a capire quale sarà il suo scopo nel futuro.

Insegna una cultura del viaggio “popolare”. La visione del pellegrino è affidata all’oralità povera e sincera del giovane protagonista. Il viaggio diventa crescita e maturazione individuale. Enaiat è solo in questa epopea, nessuno gli insegna come “vivere”, l’intuito, gli sbagli, le vittorie, la comprensione e l’incomprensione sono tutti farina del suo sacco, ecco perché il linguaggio del libro non può essere un linguaggio Alto, ma appunto un lessico popolare itinerante. Colui che racconta è un bambino, i sentimenti, le paure, i desideri che ci trasmette sono in parte legati alla sua giovane età, povera di parole ma ricca di contenuti.

Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari è una storia adatta ai lettori più giovani, poiché potrebbe regalare loro un cambio di rotta alle percezioni che di solito si hanno nei confronti dell’Altro. Leggere le avventure di un giovane afgano alle prese con un importante e difficilissimo viaggio di formazione potrebbe aiutarli a trovare somiglianze, sinergie e nuove modalità per come intraprendere il proprio percorso formativo nella vita.