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venerdì 30 novembre 2012

Fumetto: I segreti del Quai d' Orsay di Blain & Lanzac



In Italia abbiamo avuto Il PortaborseIl CaimanoIl Divo. Negli Stati Uniti la famosa serie televisiva West Wing. In Francia per la prima volta non è stato un film o un telefilm a raccontare i retroscena della politica e dei palazzi del potere, ma un graphic novel: I segreti del Quai d’Orsay. Un vero e proprio caso editoriale: oltre 100mila copie vendute e numerosi premi vinti grazie a un divertente, chirurgico, spietato ritratto di splendori, vizi e miserie della classe o piuttosto della “casta” dirigente.
Al centro dell’affresco c’è Taillard de Vorms: un iperattivo, vulcanico ministro dalla chioma argentata e dai modi aristocratici che ama Napoleone e cita di continuo i Frammenti di Eraclito, i filosofi e i poeti greci. Personaggio di fiction, ma con trasparenti allusioni a Dominique de Villepin, ex ministro degli Esteri francese tra il 2002 e il 2004 e in seguito anche premier, che in un celebre discorso all’Onu pronunciò uno storico no alla guerra in Iraq. Proprio su quella stagione politica e sulla costruzione di quel discorso è incentrata la trama del graphic novel. E le fonti sono di prima mano: dietro il nome di Abel Lanzac, l’autore dei testi, si cela un ex funzionario di diversi ministeri che ha affidato i suoi ricordi alla matita grottesca e caricaturale di Christophe Blain, uno dei più apprezzati disegnatori della scena fumettistica d’Oltralpe.
Ne esce una potente e universale satira di tutto l’entourage e il sottobosco degli uomini di potere. Un “dietro le quinte” fatto di adulazioni e ambizione, meschinità, slanci di grandeur e compromessi. Intorno al ministro nelle sale dei palazzi si muove una corte frenetica e stressata di segretarie e collaboratori, tra i quali Vlaminck, il giovane e brillante funzionario incaricato di scrivergli i discorsi.
Il tono è comico, il ritmo a tratti da commedia slapstick, esatta e ficcante la descrizione dei meccanismi del potere. Blain irride, ma innanzitutto osserva e racconta senza preconcetti o manicheismi: il suo ministro è a volte odioso, ma spesso anche affascinante per intuito e retorica. E forse oggi Sarkozy, che del vero de Villepin è stato e resta acerrimo rivale, vorrebbe avere un simile, popolare ritratto a fumetti per risollevare le sue sorti in vista delle elezioni francesi del 2012.

“Un ritratto della politica e del potere ai nostri tempi che ricorda le commedie di Molière” -Telerama

“Un capolavoro di intelligenza e humour” -Canal Bd

“La politica è un territorio ricco di prede. Raramente il fumetto vi si avventura, ma I segreti del Quai d’Orsay dimostra che il potenziale è enorme” - Le Figaro