Dopolavoro si presenta benissmo (senza alcun aiuto da parte nostra) col suo " manifesto ":“Sarà per tutti ma non di tutti, sarà per chi vuole giocare seriamente, sarà per chi non ha paura, sarà per chi vorrà vestire anche per un solo minuto i panni gioiosi ed entusiasmanti di una normale avanguardia”
Era da un po’ di tempo che cercavamo una “scusa” per cui mandare avanti questa cosa.
Ora, la missione e’ iniziata.
Iniziata perché non si può più aspettare: perché Milano sembra grande grande e appena entri si riduce alle stesse facce e le stesse stanze e anche questa considerazione la facciamo ogni volta e ogni volta non cambia niente.
Sappiamo certamente come non sarà il nostro Dopolavoro.
Non sarà misero, non sarà noioso, non sarà ripetitivo, non sarà fatuo, non sarà conservatore e bigotto, non sarà falso, straprovinciale, assopito; non sarà rimbambito, non sarà già visto, non sarà per chi si lamenta e basta, non sarà per chi è banale, per chi fa discorsi banali.
Dopolavoro Golab non vuole cambiarci la vita, non vuole neppure cambiarci gli abiti.
Vuole solo esprimere un senso collettivo ed essere uno strumento adeguato per trasmetterlo in un sistema dove non esiste più il senso del sorprendere.
Dopolavoro Golab sarà creazione e distruzione continua e implacabile: il sempre diverso distruggerà la noia e l’angoscia della schiavitù dell’happy hour.
Quantità e qualità saranno fuse: sarà la civiltà del nostro lusso che annullerà lo stantio folklore di ciò che è di moda perché “i proverbi dei vecchi fanno morire i giovani di fame”.
Dopolavoro Golab sarà universale ma non superficiale, sarà per tutti ma non di tutti, sarà per chi vuole giocare seriamente, sarà per chi non ha paura, sarà per chi vorrà vestire anche per un solo minuto i panni gioiosi ed entusiasmanti di una normale avanguardia.
Dopolavoro Golab sarà fissare nel Tempo le immagini che il genio collettivo del popolo andrà a creare.
Dopolavoro Golab sarà un nuovo tempo libero per libere energie.
Dopolavoro Golab sarà quello che vorremo noi.
